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C'era una volta la Cecoslovacchia; e c'era il suo calcio, nato grazie all'influenza scozzese e consolidatosi nella "scuola danubiana" di matrice mitteleuropea e nella nazionale dei cosiddetti "maestri" degli anni Trenta. Una miscela esplosiva di talento e organizzazione che si è evoluta nel tempo in diverse forme e direzioni mantenendo sempre saldo il legame con la propria originalità; il mito di Josef Masopust, le rivoluzioni tattiche dei club slovacchi di Bratislava e Trnava, il trionfo agli europei del 1976 grazie all'audace "cucchiaio" di Panenka, l'improvvisa ed effimera rinascita degli anni Novanta costituiscono i momenti salienti di un movimento calcistico che, senza eccessi né fanatismi, si è sempre distinto per la sua capacità innovativa e di adattamento.