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L'anziana Frangojannù si guadagna da vivere come esperta di pozioni medicamentose nell'isola egea di Skiathos, all'inizio del Novecento. Profonda conoscitrice del destino crudele che attende le donne nella comunità tradizionale della sua isola, non esita a levare un vibrante atto d'accusa contro le convenzioni sociali e contro Dio stesso, per amore della libertà e della dignità individuale. Con una tensione morale che ricorda Dostoevskij, l'autore si confronta con il Male, con l'abisso dell'anima umana, e Frangojannù si imprime nella coscienza del lettore alla pari delle grandi figure femminili della tragedia antica. E come nell'antica tragedia, la catarsi giunge con la morte, da sempre sigillo di dannazione o di sublimazione apposto sulle vite irripetibili di chi ha osato sfidare ogni legge divina e umana.