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In un futuro prossimo uno scultore digitale e la sua banda di giovani borderline fra cui un hacker, una poliglotta, una maestra di arti marziali e un transgender, tentano una rapina alla sede di una multinazionale. Il colpo non va a buon fine dato che, proprio sul più bello, la banda viene scoperta. Inseguiti dalle forze dell'ordine, i fuggitivi entrano in un laboratorio nel quale trovano una strana macchina con la quale pensano di riuscire a scappare. Quello che però non sanno è che si trovano in una macchina del tempo che permetterà loro di fuggire ma che li catapulterà nella Galilea del 150 d.C. Giunti nel passato devono destreggiarsi in molti modi per riuscire a sopravvivere oltre a cercare un modo per poter tornare nel proprio tempo. Il romanzo è scritto in prima persona ed è il giovane scultore digitale a narrare ciò che accade in maniera molto diretta, fortemente ironica e quasi sempre sopra le righe. In questo gioco surreale e fantascientifico che resta costantemente in bilico tra sacro e profano, sono molte le riflessioni su Gilgamesh, gli Anunnaki, Sitchin, il Mulino di de Santillana, i viaggi nel tempo, sesso, droghe, arte e Rock&Roll.