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Trecento anni fa gli intellettuali illuministi costruirono il mito della tecnologia. Influenzato dal convergere di umanesimo, colonialismo e razzismo, questo mito non teneva in considerazione la saggezza locale e la tecnologia delle popolazioni indigene, ritenendole primitive. Oggi ci siamo resi conto con fatica che l'eredità di pensiero di questo mito continua a perseguitarci. I designer sono ben consapevoli della necessità immediata di ridurre l'impatto negativo dell'uomo sull'ambiente, eppure ripropongono lo stesso mito della tecnologia basato sullo sfruttamento della natura. Se la nostra risposta al cambiamento climatico consiste nel costruire infrastrutture indistruttibili e promuovere un design uniforme e altamente tecnologico, stiamo ignorando il sapere millenario che ci insegna a vivere in armonia con la natura. Senza l'implemento di sistemi a basso impatto che considerano la biodiversità come un elemento costruttivo, il design rimane essenzialmente non-sostenibile. Lo-TEK, da Traditional Ecological Knowledge, è un insieme complessivo di saperi, pratiche e credenze tramandate di generazione in generazione, che si oppone al pensiero di un'innovazione indigena primitiva e separata dalla tecnologia, reputandola al contrario raffinata e ideata per funzionare in modo sostenibile all'interno di ecosistemi elaborati. Diviso in quattro capitoli (Montagne, Foreste, Deserti e Ambienti acquatici) questo volume esplora la saggezza e l'ingegno tramandati per migliaia di anni in luoghi come il Perù, le Filippine, la Tanzania, il Kenya, l'Iran, l'Iraq, l'India e l'Indonesia. Riscopriamo un mito antico in un contesto moderno, trovando le radici dell'essenza della natura umana.