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Con il suo bell'aspetto hollywoodiano, l'entusiasmo sconfinato e la magnetica presenza mediatica, John F. Kennedy era destinato a catturare l'immaginazione degli oltre 70 milioni di americani che guardarono il primo dibattito televisivo per le presidenziali del paese. Pochi giorni dopo aver battuto Richard Nixon con il margine più ridotto della storia, Kennedy stesso dichiarò: "È stata la televisione più di qualsiasi altra cosa a far ribaltare la situazione". Ma un uomo non era d'accordo: lo scrittore Norman Mailer, si vantava del fatto che il suo saggio pro-Kennedy, "Superman Comes to the Supermarket" ne avesse assicurato l'elezione a Presidente. Vero o no, l'articolo, pubblicato su "Esquire" poche settimane prima delle elezioni, operò una ridefinizione del reportage politico e del "nuovo giornalismo" grazie alla narrazione schietta di Mailer, in prima persona, che identificava Kennedy con l'"eroe esistenziale" in grado si risvegliare la nazione dal suo torpore post bellico e dal conformismo degli anni di Eisenhower. Ora, Taschen reimmagina questo ritratto senza restrizioni di uno dei più amati presidenti degli Stati Uniti nel suo cammino verso la Casa Bianca, pubblicando il saggio di Mailer in forma di libro con oltre 300 fotografie che danno vita alla campagna e alla famiglia del candidato. Queste immagini sono state scattate da alcuni dei più grandi fotogiornalisti dell'epoca - Cornell Capa, Jacques Lowe, Paul Schutzer, Stanley Tretick, Hank Walker.