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È poesia questa di speranza, d'amaro in bocca che combatte e spesso vince una disillusione incombente. il diritto di credere ancora in qualcosa affermato ad ogni verso. Poesie queste di bisogni semplici e domande immense, indecise tra un occhio pulito sull'inoscurabile confusione del mondo, e brevi sorrisi. Siamo lontani dalle terre di sogno: la pagina ci scruta diretta. guarda. Parla. Da un assoluto privato il campo si spalanca -a sbalzi- fino al contemporaneo più bruciante, ed in questo viaggio è la crudezza a prendere il sopravvento sulla prima nostalgia. Ma nel crollo di tutte le fedi, esplode imprevisto il coraggio della fiducia. Coraggio di soffrire con intensità fisica quasi per la distruzione intorno: Farlo, parlando di futuro. Parola che a tratti s'avvolge su se stessa -a proteggersi dall'orrore che porta o forse incantata nella propria musica- ma tende a una semplicità piana, che congela in cristalli di sospesa bellezza. Marcella Offeddu