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Pochi avvenimenti nella storia italiana del '900 assunsero un significato particolare come l'armistizio dell'8 settembre 1943. Circa 600 mila soldati italiani furono catturati dalle truppe tedesche e inviati in centri di raccolta per essere trasferiti poi, con viaggi interminabili, in campi di prigionia sparsi nei territori controllati dal Terzo Reich. Questi prigionieri furono considerati I.M.I (Internati Militari Italiani), uno status particolare ispirato dalla volontà di punire il tradimento italiano dell'8 settembre, eludere i controlli della Croce Rossa e aggirare le limitazioni della Convenzione di Ginevra e furono utilizzati per lo più nell'industria bellica tedesca. Dopo circa ottant' anni, vengono rese pubbliche le memorie manoscritte di quattro prigionieri di guerra: tre di loro furono I.M.I. mentre uno fu prigioniero degli inglesi. Minuziosa cronaca di eventi drammatici consumati nei lager, in cui traspare tutta la ferocia della guerra e i patimenti della prigionia, ma anche l'umanità e il coraggio di questi ragazzi nel condividere tra loro la privazione della libertà e della condizione di esseri umani, con la sempre viva speranza di ritornare presto alle loro famiglie.