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Il libro è un viaggio che parte dai giardini di Plinio il Giovane e attraverso quelli descritti dall'umanista Andrea Navagero, amico di Bembo, Raffaello e Baldassar Castiglione, arriva/torna a quelli di Venezia e a quelli delle ville palladiane dell'area veneta nonché delle ville realizzate da quanti ad Andrea Palladio si sono poi ispirati, passando per quelli di Spagna (La Moratalla, vicino a Cordoba, Il Pazo de Oca in Galicia, la Casa de Pilatos e la Casa de las Dueñas a Sevilla) senza dimenticare il giardino inglese. Per farlo si serve anche della restituzione pittorica che di parchi e giardini hanno fatto gli artisti, condendo quelle descrizioni con le "storie" - intricate e intriganti - di quanti quei giardini hanno commissionato e di coloro che li hanno progettati e realizzati. "Storie" che portano a villa Pagani Gaggia, a villa Sagredo, a villa Pisani, alla Scarzuola di Tomaso Buzzi, ma anche alla Villa Reale di Monza, nei giardini della Reggia di Caserta oppure nel giardino realizzato sulle pendici dell'Etna dal duca di Bronte, ovverosia l'ammiraglio Horatio Nelson, e dalla sua amante, Lady Emma Hamilton.