Tab Article
Le "Canzoni fatte a mano" hanno bisogno di tempo per nascere, esigono una cura artigianale per i ricordi e le emozioni di una vita, raccontano la forza e la verità dei sentimenti. La loro sostanza sono gli amori, le amicizie, le malinconie della maturità, con qualche immancabile rimpianto. Tra loro si avverte la difficoltà di vivere questo tempo confuso e frammentato, un tempo che spesso ci appare privo di senso, senza direzione e soprattutto senza cuore. Ma le parole di Claudio Bondioli esprimono un'ostinata, testarda voglia di ricordare e raccontare. E allora ecco che tornano l'allegria e la passione per il convivio, per i canti in osteria, insieme agli ideali, alla sfrontatezza e all'irriverenza della gioventù. Tornano le storie di "fenomeni" da baraccone, le avventure dei balordi di periferia, personaggi di una Torino che non c'è più, ma che non vogliono essere dimenticati. Torna la Torino delle osterie e delle case di ringhiera, la città dei partigiani "giusti" e di quelli "sbagliati", dei "baracchini" che stanchi pedalano nella notte, dei ragazzi che per le strade di Barriera tirano l'alba, "parlando di futuro, di libri e di donne".