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Zeffero si inerpicò sul costone fino ad arrivare su in cima. Si trovò davanti a una distesa di terra arida, ricoperta da rovi di spini, cardi alti oltre un metro ed erbacce. La tenuta era costeggiata dalle macere, dei muretti di pietre a secco che servivano per contenere il bestiame al pascolo. In lontananza, quasi a fare da cornice al paesaggio, si stagliavano azzurri i primi monti dell'Appennino. E poi c'era solo cielo e terra. Nient'altro. Zeffero per un momento fu attraversato dal pensiero di casa sua, di sua moglie e dei suoi figli, e solo allora, in mezzo a quel nulla, si rese conto che la sua vecchia vita era finita davvero. Quel giorno ne cominciava una nuova.