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«Eterni sopravvivono allora, dopo ogni fine, i soli echi che ancora sussurrano amore. Che vengono dal mare, dileguandosi nell'alba... Così, Susanna De Mattia, si affida all'incanto dell'amore, in una sorta di fiaba che oscilla, come un pendolo esistenziale, tra storia, memoria, paesaggi ed universo. Ogni reale, così, si trasfigura e la poesia diventa ritorno alla fanciullezza, sogno, stella, tramonto. Con la coscienza ed il "sentire" malinconico che la vera pace sarà altrove. Dietro una qualche porta, da qualche parte. Che, quando si chiuderà, ci mostrerà finalmente la verità». Postfazione di Giovanni Vasco