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La filosofia indiana spiegata da uno dei pensatori più inafferrabili e audaci del secolo scorso. Così Emil Cioran descrive il genio di Benjamin Fondane: "Non ha fatto nulla per sfuggire il disastro, che misteriosamente lo attraeva. Tutti sapevano che Benjamin Fondane era qualcuno, uno spirito avvincente, maestro nell'arte di animare le idee. Era più di un filosofo: più profondo, più sensibile, nel suo intimo era al di là della filosofia. Davvero, se ci sono persone nobili in questo mondo... beh, lui faceva parte di questa categoria di uomini che superano se stessi". Il saggio Alle soglie dell'India è pubblicato nel 1941 su un numero speciale della rivista "Cahiers du Sud", consacrata a investigare il pensiero indiano. Il libro è arricchito da una presentazione a firma del custode dell'opera di Fondane in Francia, Michel Carassou ed è tradotto dal massimo conoscitore in Italia del filosofo, Luca Orlandini. Fautore di un pensiero magmatico, appropriato alla contraddizione, Fondane insegna: "Malgrado le apparenze contrarie, è la nostra filosofia, e non quella indiana, che forse avrebbe dovuto essere scritta in sanscrito".