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«La villanella (o canzone villanesca) è una forma vocale profana, di origine napoletana, che fu assai popolare in Italia, fin dalla prima metà del '500. Aveva una struttura strofica ed era in genere scritta per tre o quattro voci. Per me la villanella è innanzitutto una favola. I testi, spesso satirici e maliziosi, narrano di serenate alla finestra, di sirene dalla splendida voce, di animali musicisti, e altri curiosi personaggi, buoni, buffi o cattivi, che, nonostante appartengano a tempi ormai lontani, conservano in sé una tale forza vitale ed emotiva, da sopravvivere ancora oggi suscitando in noi grandi emozioni. In queste "favole" raramente esiste una morale. Questo libro raccoglie 20 villanelle, che ho selezionato grazie alla collaborazione dei miei giovani allievi. Volevo regalare loro l'opportunità di entrare in contatto con la musica antica, affinché potessero immergersi in modo semplice e spontaneo (grazie a melodie brevi ed orecchiabili) in una dimensione musicale modale e affinché potessero confrontarsi con testi che, malgrado il linguaggio remoto e il livello "letterario", non esorbitano dalla loro portata. Ogni villanella presenta un pentagramma dedicato alla melodia da cantare (ricavata dalla prima voce, il cantus) e un accompagnamento pianistico, che riproduce in forma molto essenziale l'andamento originale delle altre voci. La parte pianistica è adattata alla posizione delle "cinque dita", col pollice che poggia, per entrambe le mani, sul do centrale. Nell'accompagnamento non sono previste più di due note simultanee, cosicché anche un allievo molto giovane, che ha raggiunto un secondo anno di pianoforte, non avrà problemi a leggere la parte pianistica a prima vista. Il parere dei miei giovani collaboratori è stato indispensabile per la realizzazione di questo libro. È stato uno di loro a suggerire di approntare una pagella su cui mettere un voto per ciascun brano. Dal momento che non sono stati risparmiati degli "zero spaccato" o "zero spaccato due volte", dei "+4+" o dei "6-----", ho potuto credere nella sincerità di un "10", di un"11-", o di un "40 e 100 e lode. Avendo scoperto la possibilità di cantare accompagnandosi al piano, molti di loro ultimamente si sono presentati portando delle loro poesie, con l'intenzione di metterle in musica. Stanno dunque nascendo delle nuove villanelle, di piccoli autori che, nel gusto musicale e poetico antico, ritrovano le proprie emozioni di bambini moderni!» (Chiara Strada)