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La bellezza, dimensione antropologica fondamentale per la realizzazione dell'individuo ed elemento caratterizzante l'identità civile italiana, può essere assunta a chiave di lettura di diversi principi costituzionali. Muovendo dal dovere della Repubblica di promuovere la cultura e di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della Nazione (art. 9 Cost.) e risalendo per i rami della tutela della salute (art. 32), della libertà di arte, scienza e insegnamento (art. 33) e del diritto all'istruzione (art. 34), il saggio traccia il fondamento costituzionale di un (nuovo) diritto universale alla bellezza, come interesse giuridicamente rilevante a una vita degna, nutrita di senso e non solo di utilità, nel rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo e dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2), in vista del pieno sviluppo della persona umana (art. 3). Come tutti i diritti, anche questo esige un'organizzazione in grado di raccogliere le domande di identità, cultura e bellezza, individuare il percorso per il loro soddisfacimento, provvedere le risorse per assicurarne il godimento anche agli indigenti: un sistema nazionale per la bellezza.