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Non siamo puri spiriti. Siamo corpi che abitano uno spazio, e il modo in cui lo abitiamo riflette ed esprime il nostro essere, le sue qualità e le sue patologie. I protagonisti di questi nove racconti hanno, in diverse forme, un rapporto particolare con il proprio spazio vitale, che definisce la loro esistenza come un appuntamento mancato, un'attesa inutile in una terra di nessuno per una realizzazione e una gioia che hanno dichiarato perpetua indisponibilità. Sono piccole tragedie quotidiane, in cui talvolta la casa soffoca e opprime i suoi abitanti, talaltra s'impone precisamente attraverso la sua assenza (una delle manifestazioni più intense di presenza, avrebbe detto Sartre).