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«Adesso vorrei essere in Russia, e poiché naturalmente (intendo, dalla natura) non m'è concesso, leggo, rileggo, sfoglio quanti più libri posso sopra i Russi e sopra le Russie», confessa Ugo Ojetti (1871-1946) sulla sua "Terza pagina" del «Corriere della Sera», mentre nell'autunno del 1941 rilegge l'Evgenij Onegin di Aleksandr Puskin. Il volume ricostruisce una pagina meno nota della biografia e dell'opera di questo protagonista della storia intellettuale e culturale italiana della prima metà del Novecento, quella dei suoi rapporti con la Russia: i viaggi (nel 1903 e nel 1910), i reportage pubblicati sul «Corriere della Sera», gli incontri con intellettuali, scrittori e artisti russi (Maksim Gor'kij, Anatolij Lunacarskij, Grigorij Siltjan e altri), l'interesse per l'arte e la letteratura russa coltivate su «Dedalo», «Pègaso» e «Pan», le inesauribili iniziative culturali di cui fu promotore a partire dalla "Mostra per il Ritratto Italiano" (1911). Attraverso documenti inediti, carteggi, fotografie e altri materiali conservati in archivi italiani e russi emergono così dal greto del tempo tessere sconosciute o dimenticate del composito e ricco mosaico dell'attività di Ojetti.