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Le elezioni presidenziali del 3 novembre 2020 arrivano al termine di un anno concitato e straordinario che ha visto il lock-down e una pandemia fuori controllo, ondate di mortifera violenza razzista e una mobilitazione popolare senza pari negli ultimi 50 anni, l'esacerbazione di disuguaglianze sociali già abissali e l'ipotesi verosimile di un collasso economico. È una tempesta perfetta in cui sono venute al pettine questioni che potrebbero far crollare la sostenibilità degli USA come moderna società multiculturale e liberale. Le risposte che verranno (se verranno) dalle urne diranno se c'è ancora tempo per una essenziale e urgente riconciliazione nazionale o se si profila un inasprimento ormai insostenibile delle culture wars a oltranza. Un discorso prettamente americano e allo stesso tempo intimamente connesso al rimosso coloniale dell'Occidente intero. Sullo sfondo, questioni «planetarie»: clima, estinzione biologica e il futuro del capitalismo come modello unico.