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Fausta e Fulvia sono due guaritrici e vivono nella Tuscia, ai margini della società, tra il Cinquecento e il Seicento. Sono due donne libere, non sottoposte alla potestà patriarcale, indipendenti, e per questo maggiormente esposte al rischio di forme persecutorie. Sono due donne depositarie di un sapere antico, che accresce la loro capacità di curare e guarire. C'è il senso del sacro e del divino nel loro rapporto con il bosco, con le erbe che utilizzano e con il culto pagano. Fausta insegnerà la sua arte di guaritrice a Fulvia, fuggita giovanissima da una condizione di sfruttamento, di violenza e di degrado morale. La giovane donna, attraverso l'incontro con l'anziana Fausta, trova la forza in sé stessa per attraversare una soglia e per avere un'esistenza diversa e libera, con molteplici esperienze spirituali: dall'esplorazione della natura, alla conoscenza della parola scritta, alla sperimentazione dell'amore. La sua esistenza viene travolta da una vicenda in cui rischierà la vita. Ciononostante, attraversando bellezza e terrore, riuscirà a salvarsi e a rinascere, e, infine, saprà di aver trovato la sua ragion d'essere e di avere vissuto pienamente il suo tempo e il suo destino.