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"Dante, Milton, Michelangelo, Shakespeare, i tragici greci. Nomi roboanti di un eterno immaginario, che ci avvicina al Figlio dell'uomo, con incandescente timore. Un Dante, questo di Curi, apparentemente docile, ma espressivamente folgorante, con forti rimandi al nucleare e ai problemi dell'ambiente, nascosti nei versi incisivi del sommo poeta che trasporta la loro forza da sempre e per sempre. Caustica la visione dell'Inferno, iridescente il Paradiso visto questa volta con gli occhi di Giovanni di Paolo che raccontano Dante in un tripudio appassionato di astri d'oro e di lapislazzuli. L'Accademia della Crusca è con noi! Per me una vera carezza spirituale!".