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Siamo a Tonara nei primi anni Ottanta; la placida esistenza di Giacu il "sonaggiargiu" (creatore di campanacci) è turbata dall'inaspettato ritorno in paese di Atalaia, la sorella un tempo tanto amata, con cui i rapporti si sono bruscamente interrotti anni prima. L'arrivo della donna, che porta con sé il figlio Luciano, sarà destinato a cambiare il corso della vita di Giacu e lo costringerà a fare i conti con un passato del quale è fin lì stato all'oscuro. Accompagnano la storia i rintocchi cadenzati dei campanacci di Giacu, che Roberto descrive con la sensibilità e l'efficacia che gli sono proprie. Vero e proprio linguaggio ancestrale dalle misteriose inflessioni che avvicinerà Luciano a uno zio all'apparenza così diverso da lui.