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Questo volume nasce come strumento per parlare della regia cinematografica partendo dall'interno dei film, della loro grammatica, del loro modo di produzione, con l'esperienza di chi li ha ideati e diretti. L'autore parte da un trittico di suoi film, realizzati nel corso di tre decenni, per affrontare la complessità del lavoro filmico, dei rapporti con gli attori e i collaboratori artistici, delle dinamiche produttive. Ripercorre la sua filmografia - sia i film di finzione usciti in sala, che i cortometraggi e i documentari -, offrendo un "diario in pubblico" della sua carriera. Si tratta di un cineasta atipico, "irregolare" come suggerisce il titolo, anche perché ha accoppiato la passione per la storia e l'analisi dei film al desiderio e la voglia di realizzarli. "Eppure cinema" è la confessione di una testarda passione per la regia, nonostante i tanti interessi dell'autore; ed è anche una dichiarazione di "resistenza", per un cinema che va affrontato a tutto tondo e in tutti i campi, nonostante le crisi dell'industria e del Paese.