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Aria, come Clara, è meravigliosa: basta respirarla una volta e non vorresti separartene più. È come un balcone che si affaccia sul mare. Innocenza e amore, speranza e rassegnazione, coraggio e paura coesistono qui, tra le crepe che si inseguono sulle strade, ignorate fino a quando la frana si porta via l'intero quartiere dei pescatori con la sua chiesa. Ad Aria vive Amos. Ha solo otto anni e un cuore abitato da sentimenti puri, come l'amore per Clara, sugellato un mattino di giugno con un reciproco Lo voglio e lo scambio di due anelli di gomma dono della risacca, o la rabbia per l'uomo colpevole di avergli strappato il tempo, le storie, il mare, i sorrisi che lui avrebbe potuto condividere con suo zio, prima e con Clara, poi. Attraverso una scrittura dotata di freschezza, che sembra dar vita a pensieri ed emozioni prima ancora che essi stessi prendano forma, l'esordiente autrice abruzzese, dall'osservatorio privilegiato della costa dei trabocchi, ci ricorda come ogni scoglio possa rappresentare un'ancora di salvezza, come le promesse nascoste dietro l'orizzonte aspettino solo l'alba giusta per sorgere.