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Ogni parola di questo libro è nata camminando, fra le montagne selvagge dell'Appennino. All'assetata ricerca di tracce e di silenzi. Sono poesie intrise di luce al cospetto di voragini infernali. Intrichi di dubbi e domande, e di risposte affidate alla terra, allo stupore primordiale dello sguardo. Alle parole si affiancano gli scatti, i bianchi e neri con cui Emiliano - fotografo di tempi sommersi - documenta da anni un'Italia solitaria e tremante, ingiustamente marginale, soffocata dall'abbandono e dalla nostalgia. Errante è un diario di viaggio, felicemente macchiato dal fango di migliaia di chilometri a piedi, di incontri e suggestioni. Un omaggio al nascosto, al taciuto, all'incontenibile urgenza di tornare animali.