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Siamo a Fiume sul finire degli anni '40, oggi Rijeka, in Croazia, all'epoca jugoslava. La storiografia annota la guerra fredda tra Democrazia e Totalitarismo, Capitalismo e Comunismo; si sta consumando la spaccatura tra la Jugoslavia di Tito e il blocco guidato dall'Unione Sovietica di Stalin. Dalle memorie locali emergono le macerie e la ricostruzione, le spese razionate dalle tessere, i pacchi UNRRA degli aiuti americani, gente che parte, altra che arriva. L'esodo degli italiani è già cominciato: svuoterà la città. Questa la cornice e insieme la matrice, ma la grande Storia sta stretta all'umanità filtrata dalla testimonianza sensoriale di un fanciullo. Italiani, croati, istrorumeni, personaggi di una città e di un palazzo dove si incrociano suoni e odori, origini e destini, tutti anelanti a una vita diversa. Cercata in altri luoghi, altre fedi, altri amori. Con le passioni di sempre e di ogni dove, con le esasperazioni di quel periodo.