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Nel settembre 2020, davanti alla prospettiva di un anno scolastico con mascherine, distanziamento, tamponi, DAD e quarantene, un gruppo di 12 ragazzi dai 9 ai 13 anni decidono di non avvalersi della scuola pubblica. Scelgono invece il piano B, proposto dai genitori: una scuola parentale condivisa in cui ognuno metterà in comune le proprie competenze e il proprio tempo. Il progetto nasce da un cerchio in mezzo al prato, e si sviluppa per tentativi, passo passo, utilizzando tutte le risorse disponibili: ogni casa, balcone, giardino, parco e bosco diventa un'aula dove si mescolano affetti, curiosità, amicizie e dinamiche interpersonali. Una strategia collettiva di sopravvivenza alla pandemia, e forse anche un po' una "bolla". Una scelta portata avanti con determinazione, difficoltà e momenti di euforia tipici di chi ha il coraggio di esplorare nuove strade.