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Un uomo di ormai antica umanità e dalle infinite esperienze, ricapitola alcune età della sua vita, tra infanzia e prima adolescenza, consapevole che solo i percorsi della memoria, la loro razionalizzazione, permettono di dirci che siamo esistiti. Passano nel racconto le figure care della famiglia, le case e i paesi abitati, gli accadimenti e gli incontri che determinarono - come accade ad ognuno di noi - quel che per sempre saremo negli anni futuri, il mondo dei valori sulle cui basi abbiamo dato un senso alla nostra vita. Passano ugualmente gli uomini e le donne compagni dei giorni e gli altri che ci furono ostili e che alimentarono l'odio, ora definiti dalla memoria, che dà ad ogni accadimento un significato, perché chiarisce gli orizzonti del bene e del male. Soprattutto, si rievoca la storia Marzabotto, straziata dall'odio, eterna nell'amore dei sopravvissuti e dei testimoni, e ancora oggi, in ognuno di noi, coscienza viva del male e perciò antemurale del nostro futuro [rc].