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Jo è un cantautore, un comune mortale e come tale prima o poi lascerà questo mondo terreno. Quando arriverà la morte Ella lo accompagnerà "in un giardino fiorito". Lasciare la vita terrena non sarà per Jo un dispiacere, perché è convinto che tornerà a vivere di nuovo, oltrepassando il bardo. Questa è la convinzione di Jo. Non ci sarà la morte eterna, ma l'anima si incarnerà in un nuovo nascituro. Egli però dovrà abbandonare tutto ciò che apparteneva alla precedente vita e questo un po' lo preoccupa: non aver lasciato nella vita precedente un segno di sé, un qualcosa che lo faccia ricordare nella vita anteriore. Jo non ha paura della morte, perché sa che ritornerà, soffre però lo sgomento di non lasciare nel mondo un ricordo di sé e della precedente sua vita. Jo si mette a scrivere poesie in modo che sia ricordato per quello che era e per come era nella precedente vita. Questo nuovo "passatempo" ha anche una valenza terapeutica, perché il signor Jo si accorge che scrivere poesie e canzoni lo pone in uno stato di appagamento spirituale e lo fa stare meglio con se stesso. Scopre nella scrittura un modo per scaricare le proprie ansie e le proprie paure...