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Ludovico Aresi dell'Olmo è un avvocato affermato e facoltoso della Roma bene. Il suo fascino e le sue notevoli capacità dialettiche lo rendono molto apprezzato, specie dalle donne, nei salotti mondani della Capitale degli ultimi decenni del XX secolo. Superati i sessant'anni, ancora ritenuto uno scapolo libertino ed impenitente, è improvvisamente colpito da un ictus che, per un periodo, lo costringerà ad una vita quasi del tutto vegetativa e soprattutto lo priverà dell'uso della parola. Tale grave menomazione lo porterà ad ascoltare con maggiore attenzione il prossimo ed a meglio penetrare nell'animo umano. Scoprirà così delle verità che gli sono state celate, per cui dovrà rivedere molte delle sue certezze.