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"Oggi come oggi, viviamo una vita sempre più frenetica e caotica. In una quotidianità in cui siamo costretti a indossare troppe maschere e a ricoprire molti ruoli in tempi brevissimi, dobbiamo scoprire un modo per tornare noi stessi, per ritrovarci. A tale proposito, l'autorappresentazione fotografica è divenuta una pratica essenziale che vede nell'artista l'umana esigenza di continuo confronto con la propria immagine, un bisogno interiore di ritrovarsi e guardarsi con il suo stesso occhio, affermando e testimoniando la propria presenza nel mondo. Parliamo quindi di un viaggio introspettivo e soggettivo che, attraverso la luce (ricordiamo che il termine fotografia deriva dal greco: luce (phôs) e grafia (graphè), con il significato conseguente di "scrittura attraverso la luce") è in grado di restituire un'immagine di noi stessi, un pezzetto della nostra persona incastrato in un eterno presente, unico, e allo stesso tempo infinitamente ripetibile." (Prefazione di Caterina Sarubbi)