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Il testo, ambientato negli anni '70 nello storico quartiere del "Ghetto" di Civitavecchia, narra della famiglia Civitavecchiese dell'autrice e di tutti gli avvenimenti di costume sociale e politico di quel periodo. Un racconto autobiografico dove l'autrice ripercorre la ricezione del tempo attraverso la memoria dell'infanzia per susseguirsi in alcuni flashback. Un influente frutto della nostra storia in cui il senso laico e religioso della vita si mescolano in unica memoria del passato in una cittadina di porto in cui il mare è il grande riferimento dei ricordi. Un libro che si muove tra i ricordi emotivi ed affettivi in una vita feriale dove la semplicità diventa valore educativo e ricostruisce anche un quadro nazionale di un periodo di grandi trasformazioni sociali e culturali. Un racconto in cui i sassi diventano memoria nel tempo e che riportano le gioie, i dolori e anche gli ostacoli che si incontrano nella clessidra del cammino della vita, dove il mare ne è grande testimone.