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Si è svolto recentemente un approfondito dibattito in un serio talk show culturale. Un grandissimo intellettuale interrogato specificatamente da un autorevolissimo e qualificatissimo giornalista, dibattendo su quale sia l'atteggiamento, la/le modalità e/o in genere la forma di approcciarsi alle varie vicissitudini della vita, rispose: "... nella mia vita ho imparato che il grande verbo è: RICOMINCIARE ...". Tale emerita profondissima considerazione è assolutamente casuale e non rapportabile a questo testo. Ma, sommessamente, vorrebbe ambire modestissimamente a dare un significato analogo a detto verbo. Ciò in base a ragionamenti generati da piccole, normali esperienze personali di un "uomo qualunque", relativi a prese di posizione indotte fortemente dalla pandemia attuale e generanti, forse impropriamente, un nesso causale fra variegate esperienze per arrivare a coniare ed applicare il verbo: "RICOMINCIARE". Con un modo certamente minimale, dubitativo e condizionale, un po' cervellotico, ingenuo, forse irrealizzabile tangibilmente e facilmente, ma finalizzato a porsi con atteggiamento diverso e, auspicalmente, positivo di fronte all'attuale modo di pensare.