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« Ricordati, Pea, Giulietta non a ma Romeo». Quante volte Pompea ha sentito questa frase uscire dalla bocca di sua madre? Infinite. È già tutto lì, nella negazione secca, reiterata, del simbolo d'amore per eccellenza: la storia fra Giulietta e Romeo. A modo suo, un atto di protezione, perché Pompea non può permettersi di ammorbidirsi troppo nel degrado del Laurentino 38, a Roma. Ne va della sua vita, semplice ma agghiacciante. Pompea è la quinta figlia di Giulia, una prostituta dedita all'alcol e alle droghe. Vive un'esistenza amara e solitaria, fino a quando Giulia partorisce Sesta, affetta dalla Sindrome di Down, che viene cresciuta da Pompea. Sesta per lei è la luce, la dolcezza, è l'aria stessa che respira, è quel senso di famiglia che mai è riuscita a trovare nel rapporto con sua madre. Presto, però, i denti affilati della vita prenderanno a mordere anche Sesta, e sarà Pompea a farsi carico di difendere quella creatura innocente, sobbarcandosi un ruolo tanto assurdo quanto eroico.