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Nel "L'ultimo sciamano a Lhasa" ho voluto sintetizzare le mie esperienze trascorse sull'Himalaya e in particolare sull'altopiano tibetano che comprende oltre al Tibet storico, occupato dalla Cina nel secolo scorso, la Provincia cinese del Qinghai, un tempo regione tibetana, dove tutt'oggi permangono i costumi di una volta. Mi sono soffermato a descrivere, da osservatore, i tanti momenti vissuti scrutando nella vita tradizionale della popolazione senza entrare nei più elementari pensieri riconducibili alla complessa e articolata religione che ha contraddistinto il Tibet, prerogativa questa, dello studioso. Tuttavia, per meglio inquadrare nel suo insieme la civiltà tibetana, ho ritenuto necessario esporre sinteticamente il processo attraverso il quale il pensiero filosofico buddhista in Tibet, entrato in sincretismo con credenze locali, è divenuto una religione prima, e assunto un potere teocratico dopo, più noto come lamaismo.