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La nostra amata Italia, il "Belpaese" apprezzato per le sue meraviglie in tutto il mondo, altro non è che un «paese di trasformisti», il perfetto mix di conformismo e opportunismo. Niente di più e niente di meno di un vero e proprio "Paese dei campanelli", dove tutto si basa sull'arte dell'arrangiarsi; dove le costruzioni vengono su «a cucci e spintoni»; dove la politica è fatta di alleanze sottobanco, corruzioni, voltabandiera, finto buonismo. Un'Italia bella quanto enigmatica, con i suoi crimini irrisolti, le sue "stragi di Stato", la sua burocrazia imperante, la sua magistratura dominante, la sua sanità incerta. Ma il Belpaese è anche altro: "l'impero del Berlusca"; "l'Enrico stai sereno"; "l'avvocato della Nazione"; "le Mastella Airlines". Il tutto rappresentato e amplificato dal grande palcoscenico della tv, tramite i propri cerimonieri di destra e di sinistra. Ma, torniamo seri, l'Italia è anche il paese del sole e del mare, del nostro popolo, anche se ormai stanco e provato dalla crisi pandemica e da quella finanziaria. Un popolo che - come sempre - troverà comunque il modo per rialzarsi e andare avanti.