Tab Article
Il volume nasce a conclusione della mostra "Con straordinario trasporto. Le grandi macchine a spalla italiane" ospitata dallo Studio Museo Francesco Messina (18 dicembre 2019 al 14 febbraio 2020), in collaborazione con la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane Patrimonio Unesco e l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia. L'evento espositivo nato attorno alle "sculture semoventi" muove dalla volontà di valorizzare le grandi opere devozionali di matrice artigiana attorno a cui si ricompongono le comunità chiamate una volta all'anno in occasione della celebrazione di un rito collettivo. Attorno a queste sculture maestose si riconsolida l'identità della comunità che si esprime nelle forme e nell'iconografia di questi oggetti devozionali. Per il valore simbolico che deriva dalla tradizione religiosa e nella loro nuova dimensione di attrattori turistici, le Grandi Macchine a Spalla sono oggi tra i pochi monumenti ancora condivisi e percepiti come necessari dalla collettività. Infatti mentre la scultura e il monumento tradizionale lasciano il passo ad altre forme di arte pubblica (basterebbe pensare al ruolo dei murales), le Grandi Macchina a Spalla permangono quali oggetti iconici che documentano storie e valori di comunità. I Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Candelieri di Sassari, e i Ceri di Gubbio per la prima volta e per la prima volta insieme sono stati esposti in una installazione imponente mai tentata prima d'ora, metafora anch'essa dell'impresa impossibile.