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Jacov Reinhardt ha un'autentica ossessione per la malinconia. All'inizio del XX secolo, mentre sta scrivendo un trattato su di essa, decide di lasciare il suo piccolo villaggio nella Dalmazia per andare alla ricerca di colui che è fonte di ispirazione per il suo lavoro: Emiliano Gomez Carrasquilla, il filosofo perduto della malinconia, che si dice si sia ritirato in una delle giungle del Sud America. Quello che prende vita dalla Croazia alla Germania, dall'Ungheria alla Russia e infine alle Americhe non è un semplice viaggio, ma un percorso di ricerca, un itinerario labirintico che ci viene tramandato dal segretario di Reinhardt e che riecheggia e risuona dell'eterna inquietudine dell'essere umano tra altre geografie, biografie grandi e minori, libri, realtà e sogno.