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Quando Waclaw torna nella sua cabina, a bordo della piattaforma di trivellazione petrolifera nell'Atlantico sulla quale lavora, scopre che il suo amico e compagno di cuccetta, Mátyás, è scomparso. Una perlustrazione della struttura conferma i timori e il dramma: Mátyás è caduto e scomparso in mare. Affranto dal dolore, Waclaw intraprende un viaggio epico, sia dal punto di vista emotivo sia da quello fisico, che lo porta in Marocco, a Budapest e nella città natale di Mátyás in Ungheria, a Malta, in Italia, e infine in Germania, nella città mineraria dove è nato e ha passato l'infanzia. In questo suo viaggio Waclaw si imbatte in altre anime smarrite e "in cerca" - la sorellastra arrabbiata e addolorata di Mátyás; lavoratori solitari dell'impianto di perforazione in congedo a terra; un camionista che guarda il mondo cambiare dal suo posto di guida - e man mano che ci conduce più vicino alle sue origini mette in luce i problemi di un'economia globalizzata dipendente dalle risorse naturali in via di esaurimento. "Dove arrivano le acque" è un'esplorazione dell'intimità degli uomini, della natura della memoria e del dolore e del costo della libertà: la storia di un uomo che si trova ai margini di una società dalla quale ha tratto poco profitto, sebbene il suo funzionamento dipenda dal suo lavoro.