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In una polverosa soffitta, negli anni Ottanta, l'autore ritrova un antico e voluminoso manoscritto, abbandonato in vecchio cassetto, e scopre essere un diario di viaggio in Cina scritto dal prozio Luigi a inizio secolo. Solo parecchi anni dopo inizia un lento e difficile lavoro di trascrizione che lo porterà alla pubblicazione di questo libro. Nel 1909 il sottotenente della Regia Marina Militare Luigi Ciani viene assegnato alla legazione del Regno d'Italia a Pechino, vi resterà fino al settembre 1911, pochi giorni prima dello scoppio della rivoluzione che fece cadere l'Impero e avrebbe aperto la strada alla Repubblica. Nei mesi di viaggio e in quelli passati in Cina, Ciani redasse un resoconto del suo soggiorno, a metà fra il diario personale e il reportage di viaggio, corredato da una ricca serie di fotografie e disegni originali degli ultimi momenti della Cina imperiale. Con curiosità antropologica Ciani consegna ai lettori un resoconto di prima mano delle usanze di una Cina ormai scomparsa arricchendolo con la ricostruzione dell'avventurosa carriera militare del prozio, protagonista di entrambe le guerre mondiali.