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L'incanto australe raccoglie i tre anni di esperienza dell'autore a Canberra, quando ormai trentenne consegna la tesi per ottenere un Master, e poi lentamente rientra in patria visitando il Sud-est asiatico prima e il Giappone poi. Il pragmatico insegue il sognatore, mentre la disciplina lo assiste nel realizzare i suoi sogni. Dopo aver soggiornato poco più quattro mesi e capito un poco di quella cultura, raggiunge in nave la costa orientale della Unione Sovietica e la attraversa in treno fino a Odessa. Gloriosamente poi, su una nave sovietica, raggiunge a fine maggio la ex Serenissima. Un libro dunque di memorie, essenzialmente della prima maturità, che è anche un omaggio all'Australia. Quell'esperienza accademica diventa l'origine della sua nuova consapevolezza intellettuale e per quella esprime indirettamente la sua gratitudine a quel grande e lontano Paese. Nel campus della università australiana coglie l'importanza della conoscenza e comprende che tutto è davvero possibile, in certo modo anche facile, se si riesce a osare. Desiderio, responsabilità, libertà ed emozioni sono il vero significato dell'esistenza insieme al rapporto con gli umani e l'intero ambiente.