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Serbi eroici guerrieri, o balcanici violenti e inaffidabili nemici dell'Italia. Croati violenti oppressori degli italiani dal Risorgimento alla Grande guerra, oppure popolo civile, cattolico ed europeo minacciato dall'avanzata dell'Oriente. Sloveni servitori dell'Asburgo e minaccia incombente su Trieste "irredenta", contadini a-nazionali facilmente trasformabili in italiani, o subdoli cospiratori antifascisti. Chi, e cosa furono per il fascismo gli slavi del sud? Quali immagini, quali stereotipi vennero diffusi dalla stampa fascista, quali circolarono nelle prefetture, nelle sedi di partito, nella pubblica sicurezza? Partendo da uno spoglio estensivo di giornali, pubblicistica e fonti archivistiche, questo volume ricostruisce l'immaginario sugli slavi del fascismo "centrale", la sua evoluzione nel corso del tempo, la sua correlazione con la politica estera e interna tra l'armistizio di Villa Giusti e la firma del patto Ciano-Stojadinovi?.