Tab Article
Dalla quarta di copertina: "Pubblicato a Roma nel 1527, il poemetto Scacchia Ludus di Marco Girolamo Vida descrive una partita a scacchi arbitrata da Giove che si svolge tra Apollo e Mercurio nella cornice festosa delle nozze fra Oceano e la Terra, a cui assistono tutti gli dèi dell'Olimpo. Inserendosi nella folta schiera di opere della letteratura italiana a tema ludico, questo testo intrattiene un dialogo costante con i classici, in particolare con l'epica latina, da cui riprende un alto numero di stilemi e motivi. Proprio alla ricostruzione della fitta rete di tessere mutuate dall'antico (specialmente dalla produzione di Virgilio, principale modello di riferimento dell'autore) è dedicato il presente libro che, oltre a fornire una traduzione integrale del poemetto latino (destinato a incontrare una notevole fortuna anche dopo il Cinquecento), cerca di metterne in luce i rapporti con la coeva poesia epico-cavalleresca e con altri esempi di interazione fra letteratura, memoria e gioco nell'immaginario culturale tra Rinascimento ed età barocca." Dall'Introduzione all'opera: "Il presente lavoro si propone dunque di fornire una nuova traduzione italiana del poemetto, che l'autore, alcuni anni dopo la pubblicazione, definirà con ironia «meae adulescentiae lusus...de re ludicra» nell'opera di filosofia politica Dialogi de reipublicae dignitate, data alle stampe nel 1556. Al contempo, si vuole indagare un aspetto su cui sinora la critica si è soffermata solo in parte: il forte legame che l'opera di Vida intrattiene con l'epica classica (a partire dal capolavoro virgiliano), un legame che si manifesta attraverso sia il canale della forma sia quello del contenuto e consente di istituire proficui confronti con altre opere più o meno note del XVI secolo, per quanto la composizione di testi incentrati sulla tematica ludica sia un fenomeno che percorre diacronicamente l'intera letteratura italiana, dal Medioevo (si ricordi almeno il Liber de moribus hominum et officiis nobilium super ludo scachorum di Jacopo da Cessole, su cui si tornerà più avanti) alle avanguardie novecentesche (si pensi al Il giuoco dell'oca di Edoardo Sanguineti e a Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, pubblicati quasi in contemporanea, rispettivamente nel 1967 e nel 1969)."