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Il Pagano quantunque distratto per le cure della scuola, per gli uffici ecclesiastici e per gli affari domestici, attese tuttavia con indomita costanza a scrivere, e fin dal 1838 mandò per le stampe le sue produzioni. Collaborò in diversi periodici letterari, e specialmente i suoi scritti fregiano le colonne del Calabrese di Cosenza, del Pitagora di Scigliano, del Maurolico e della Fata Morgana di Messina, dell'Omnibus, del Poliorama, del Filarete Sebezio di Napoli. Fu collaboratore nel Regno illustrato delle Due Sicilie, dove pubblicò la monografia di Bisignano, siccome nel Dizionario Topografico avea pubblicata quella di Buonvicino. Nell'Enciclopedia dell'Ecclesiastico furono inserite le due dotte memorie sopra le Chiese di Bisignano e San Marco e sopra Rossano, col titolo di Cenno storico; le quali memorie vennero accolte con plauso dagli amatori delle cose patrie, e in particolar modo quest'ultima, in cui l'autore aveva spiegato un acume di mente non ordinario. Una memoria sulle febbri intermittenti di Cosenza fu premiata da quell'Accademia. Altre Accademie come la Pontaniana di Napoli, elogiavano le sue elucubrazioni, e ne facevano gran conto.