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Come molti altri maestri medievali suoi contemporanei, Alano di Lilla ha pronunciato sermones in diverse circostanze e in diversi luoghi: in queste omelie ritroviamo una puntuale attenzione alla crisi morale del suo tempo e in particolare all'inadeguatezza del clero, così come al valore della fede di fronte alle sfide che emergono dalla storia. Il XII secolo è infatti pervaso da correnti teologiche nuove e travagliato dall'emergere di forme di contestazione ereticali che si fanno sempre più violente e organizzate. Per questo Alano è attento a sottolineare l'aspetto ragionevole della fede: la conoscenza razionale del dato rivelato, confortata dalla testimonianza dei Padri, degli scrittori ecclesiastici e degli autori pagani, è il metodo più sicuro per istruire i fedeli e combattere l'eresia.