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Parigi, 1939. Lo scrittore e filosofo ebreo Walter Benjamin viene internato in un campo per «lavoratori volontari». Alla sua liberazione, Parigi è ormai nelle mani dell'esercito nazista; per Benjamin comincia un lungo pellegrinaggio clandestino fino al confine spagnolo sui Pirenei. Nel suo unico bagaglio porta un manoscritto che, dice, «è più importante della mia stessa vita». Ma proprio alla frontiera, a Portbou, la fuga si interrompe per un tragico e beffardo scherzo della burocrazia. Rapallo, 1945. Il poeta americano Ezra Pound viene arrestato e consegnato alle autorità statunitensi che lo accusano di tradimento: da anni la follia totalitaria lo ha contagiato trasformandolo in un improbabile strumento di propaganda che gli stessi fascisti non mancano di irridere. Pound viene trasferito in un campo di detenzione vicino Pisa e rinchiuso per settimane in una gabbia a cielo aperto, mescolato ad assassini e stupratori. Attraverso i destini diversi di questi due giganti travolti dalla catastrofe della Storia, Frédéric Pajak disegna con china e parole i i contorni di un'epoca, riuscendo a farla parlare con il nostro presente e le sue nuove ideologie, angosce, speranze.