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«Il poeta non soffre la solitudine / la vive nella carne dei ricordi». Questi versi di Antonio Tanzillo descrivono in maniera appropriata il nucleo principale di questo libro di poesie: la possibilità di dare corpo alla memoria, di renderla, per l'appunto, carne viva e pulsante, attraverso la poesia. Amare è d'Amore, come si può intuire dal titolo, parla sì di amore, ma in un'accezione ampia, che coinvolge tutte le declinazioni possibili di questo sentimento, che si tratti di amore romantico, filiale o amore per l'arte o anche per le proprie radici. Il punto di partenza di quest'opera poetica è il quotidiano, la sfera intima e personale, da cui poi muoversi per spingersi oltre con lo sguardo e abbracciare una prospettiva universale. Nelle poesie di Tanzillo c'è un fil rouge che lega tutto, spaziando dal ricordo intimo di un amico alla questione palestinese, passando attraverso l'amore per una donna o l'interrogarsi sulla fede. È il desiderio di usare la parola poetica per congelare il tempo che scorre, fare in modo che i volti, le emozioni, un passato lontano, la sofferenza ma anche la bellezza umane non siano intaccati dall'oblio. Forse è proprio per questa esigenza di fissare il ricordo sulla pagina che spesso nei suoi versi si nota una forte presenza del costrutto anaforico, che conferisce ai componimenti questo ritmo cantilenante, che si imprime nella mente di chi legge. Una musica in versi che ora è sussurrata come una confidenza, altre volte si fa più incisiva, simile a una preghiera sconsolata, ma senza cedere a toni cupi e privi di speranza. C'è un richiamo al silenzio, all'ascolto, alla genuinità perduta nei rapporti umani, anche quelli amorosi: la figura femminile, infatti, benché sia decantata spesso con ammirazione e galanteria, vede la sua massima espressione non tanto nella bellezza, quanto nelle sue qualità interiori e più profonde; sicché uno sguardo incrociato per pochi istanti fa dire all'autore: «tanto / è bastato / per farmi vivere / l'immenso».