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"Rose e spine" è una raccolta di componimenti poetici. I versi sono legati da saltuarie rime baciate, da assonanze, rime interne e metrica imperfetta. E così saltano, frenano, si accumulano. Come se a tratti avessero fretta di esporsi e a tratti lo temessero. Condensano i tempi frenetici e la lentezza del pensiero, la calma densa del fumo grigio che ci avvolge lasciando intravvedere solo qualche spiraglio. Sono i giorni che scorrono e si interrompono, sono le ispirazioni che non possono raccogliere tutto il materiale che reale e immaginario forniscono. È un racconto di vita e di non vita. Di euforia, esistenza, dubbi, egocentrismo, noia. L'autore attinge a studi filosofici sfoderando i nietzschiani Es, Io e Super-Io, slanci di Superuomo e cadute nel nichilismo. E' un racconto di amore e di disamore. Il mondo che sboccia oltre ogni nonostante, pur imbruttendosi, pur con ogni dolore. È un racconto di tutte quelle gioie che non si possono conoscere né valorizzare se prima non si è stati investiti dai loro opposti. E' un racconto di consapevolezze: tutto ciò che è accaduto, anche le cose più drammatiche, ci ha portato qui e ora. Come se avessimo accettato di soffrire al fine di arrivare allo stato attuale di piacere, di attraversare i rovi per giungere al roseto intuendone il profumo. E' un racconto di noi, di umanità, di interiorità e bisogno di essere accolti. In fondo siamo tutti un po' rose in attesa di poterci aprire tra mani che non hanno paura di pungersi, ma hanno la cura di coglierci.