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Una favola moderna sulla Resilienza, con impacci e inciampi, risalite e ricadute, speranze e scoramenti, disperazioni e attese. Sara è una giovane donna, altruista, amante degli animali ma anche insicura e repressa, reduce da un doloroso divorzio. Convinta di dover ripartire da zero in tutti i sensi, fa ritorno al catojo, una buffa costruzione in riva al mare, dove vive anche Francuzza, una lontana parente, che si è presa cura del nonno sino alla sua morte. Aiutami a superare le mie fragilità, invoca una sconosciuta Resilienza. Non posso attendere oltre. Devo, voglio vivere intensamente la bellezza della vita uscendo dal nascondiglio di paure che mi condizionano a spiarla da strette feritoie. E la Resilienza, inquietante convitato di pietra, Araba Fenice che rinasce dalle sue ceneri, pagina dopo pagina, appostata dietro paure, verità, maschere e sogno, disagi e ostacoli, attende la sua definitiva entrata in scena appoggiandosi alla forza della consapevolezza. Araba Fenice, un capriccio del caso, si insinuerà nella vita dei personaggi del romanzo. Per alcuni il simbolo della rinascita e del cambiamento agirà in maniera forte e visibile, in altri esiterà a manifestarsi subito, nascosta, oscurata dalle innumerevoli cadute, dagli sbandamenti della vita, fuscelli mossi dal vento illusi di essere al sicuro. Tutto avverrà seguendo l'inafferrabile regia tra desideri e, realtà, vero e falso, accettando le morbide malinconie e i ritorni ossessivi di una solitudine scontrosa. Il silenzioso ingresso della Resilienza, la sua forza costante nell'affrontare il ripetersi di dubbi, sabotatori interni da disinnescare, pagina dopo pagina sbaraglierà la loro resistenza a fronte di una prepotente visione d'amore.