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Attraverso i suoi versi l'autore sceglie il nudo dei propri frantumi per esplorare la dimensione della fragilità mentale. Un diario intimo, espressione di quasi un quindicennio, che accoglie e raccoglie, in una voce, le voci di chi continua a fissare l'orizzonte nonostante lo sguardo spezzato. La contraddanza della ragione, proprio come quell'antico danzare, spesso a schiere contrapposte, racconta la razionalità alternata, interrotta, cessata, ma sempre come moto corale, comune, di quell'umanità che vive, non in un altro mondo. Ma con un mondo in più.