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Giacomo è un "ragazzo" di quarant'anni che nella vita ha concluso ben poco. Eterno fuori corso all'università, collezionista di impieghi precari e poco gratificanti, desideroso di farsi valere ma incapace di concretizzare alcunché, conduce la sua esistenza dividendosi tra la necessità di crescere e di "regolarizzarsi" e un costante anelito di libertà che spariglia le carte e mina il suo fragile equilibrio. Con le donne non va certo meglio: le sue storie naufragano sistematicamente, talvolta in modo imprevedibile e senza alcuna giustificazione. Finché, in maniera altrettanto inattesa, non apparirà all'orizzonte Elena, sirena fatale e ammaliatrice, a condurlo al limite estremo. Elena è l'amore carnale, la scoperta del corpo, la sperimentazione dell'abisso, la donna che sconvolgerà l'esistenza placida e senza scopo del protagonista che per la prima volta avrà modo di guardarsi dentro senza filtri. In una narrazione suddivisa tra prima, durante e dopo, la vicenda di Giacomo incarna le imponderabili conseguenze dell'amore, che tutto crea e tutto distrugge.