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11 febbraio 2013. I telegiornali riportano una notizia che nessuno si aspettava, sembra che stia succedendo qualcosa di inaspettato ed i giornalisti hanno finalmente qualcosa di "grosso" da raccontare. Vengono trasmessi servizi molto sbrigativi nei quali si vede un uomo intento a leggere qualcosa, difficile capire il discorso a causa dei classici giornalisti che parlano sopra raccontando, a modo loro, cosa stesse succedendo - come se non fossimo abbastanza intelligenti per capirlo da soli. Ma, whatever - direbbero gli inglesi, quell'uomo parlava in una lingua che sicuramente non era quella italiana, ma con qualche termine similare: parlava in latino. Esso è considerato un fine latinista, forse uno dei maggiori conoscitori di quella lingua e, come se non fosse abbastanza, praticamente l'unico uomo al mondo, almeno tra i viventi, ad essere capace di pensare in latino. I giornalisti, comunque, non reputavano necessario farci ascoltare quel discorso, infatti, hanno reputato più smart fornirci un riassunto da parte di persone che di latino, evidentemente, non capiscono nulla. Quell'uomo era il Papa. Anzi, no. Quell'uomo È il Papa, lo era in quel momento e lo è ancora oggi. Forse nessuno si è premurato di farci ascoltare quello che quell'11 febbraio stava dichiarando perchè altrimenti, i conoscitori della lingua latina, avrebbero compreso che de facto il Papa non stava dichiarando ciò che i media gli attribuivano. L'uomo di cui si sta parlando, il Papa che parrebbe aver fatto una dichiarazione alquanto rara, è Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI. I telegiornali sono stati molto abili, ma non è contro di loro che bisogna puntare il dito, hanno solo fatto ciò che gli è stato riferito, ossia divulgare l'informazione secondo la quale Papa Benedetto XVI decise di rinunciare al papato. Così non fu, però.